Questa è la storia di due donne deboli, che sono riuscite a diventare se stesse solo dopo un incredibile sforzo, infiniti compromessi e numerosi errori di prospettiva.
Ci hanno messo il tempo che ci hanno messo e hanno fatto gli sbagli che hanno fatto. Li hanno pagati tutti, se ne sono accorte e ne hanno pianto. D’altronde non avevano scelta, o semplicemente non sono state capaci di riconoscere le opportunità che, di volta in volta, avrebbero potuto sottrarle all’inevitabile. Tutto ciò che hanno realizzato è stato in nome delle proprie ferite e soprattutto grazie ad esse.
Dunque non hanno rimpianti. Questa è la storia di due donne talmente forti da saper aspettare il tempo giusto per veder maturare i loro desideri. Che tra la vita e la morte, attimo dopo attimo, hanno cercato di scegliere sempre la strada più simile alla vita. Che si sono lasciate condurre volontariamente dentro diverse prigioni, cercando di trasformarle una ad una in giardini. Qualche volta ce l’hanno fatta, molte altre no.
Oggi sono libere. Quasi obbligate a scegliere consapevolmente la felicità. Proprio quando forse, non se l’ aspettavano più.
Aracne Editrice